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Where rice becomes ritual
Surrounded by the stillness of Uchio Shinto Shrine in Tamba-shi, I had the chance to witness the making of mochi — a Japanese sweet that’s simple in ingredients, but rich in meaning.
Made with just water and mochigome (glutinous rice), mochi is more than a treat: it’s a shared gesture, a passed-down knowledge, a quiet ritual of togetherness.
Its round shape speaks of harmony, cycles, and connection. Watching it take form in skilled hands, in such a sacred place, felt like witnessing a living tradition — humble, beautiful, and timeless.  
Thanks to my friend Atsushi Kumagai, his agency Beans Travel Japan and all people of Tamba.
IT
Dove il riso diventa rito
Tra i boschi e la quiete del Santuario Shintoista di Uchio, a Tamba-shi, ho avuto il privilegio di assistere alla preparazione del mochi — un dolce giapponese semplice solo in apparenza.
Fatto con due soli ingredienti, acqua e mochigome (riso glutinoso), il mochi è molto più di una ricetta: è un gesto condiviso, un sapere tramandato, un piccolo rito di comunità.
La sua forma tonda racconta un’idea di armonia, di ciclicità, di connessione. Vederlo nascere tra mani esperte, nel silenzio rispettoso del luogo, è stato come assistere a un frammento di tradizione viva.

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